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lunedì 3 giugno 2013

Motore a vapore

Il motore a vapore utilizza la forza del vapore acqueo per produrre energia meccanica e quindi di movimento, il vapore in genere è prodotto dalla combustione di carbone, legna o simili. Il motore a vapore iniziò a fare le prime comparse nell'antichità, quando già lo si studiava, ma la sua vera diffusione avvenne nella seconda metà del '700, perchè fu la chiave per l'inizio della prima rivoluzione industriale. Il motore a vapore fu più volte modificato fino ad essere perfezionato da James Watt, che introdusse anche il meccanismo biella-manovella, così inizio ad essere usato in vari campi: nell'industria (per mettere in moto le macchine) e nel trasporto (come nella locomotiva a vapore, utilizzata d'apprima per trasportare carbone e poi modificata per poter anche trasportare le persone, da questa idea nasce in seguito il treno moderno). Il vero punto di forza del motore a vapore stava nel fatto che riuscisse a produrre una potenza di lavoro pari a quello di un cavallo, ma bastarono pochi anni affinchè questa potenza si moltiplicasse velocemente e facesse sotituire quasi in ogni campo il cavallo dal motore a vapore. Il cavallo riuscì a rimanere per un po' di tempo nel trasporto cittadino (le carrozze) per il semplice motivo che il motore a vapore era troppo grosso e pesante per poter essere montato su un veicolo così piccolo, ma anche questo non durò per molto, dato che a fine '800 con la scoperta di nuovi motori si incominciarono a creare le prime automobili. Nonostante ormai il motore a vapore non sia più molto usato, se non solo certe sue evoluzioni nelle centrali energetiche, è stato comunque il protagonista del passaggio dal lavoro manuale al lavoro della macchina e quindi della nascita dell'industria moderna.
Locomotiva a vapore


sabato 1 giugno 2013

Rivoluzione Industriale

La due rivoluzioni industriali (la prima da fine '700 al 1830 e la seconda a fine '800) hanno totalmente cambiato il modo di vivere dell'uomo. Le grandi masse contadine si sono in gran parte trasferite in città per diventare operai nelle fabbriche dando origine al fenomeno del proletariato e alla nascita dell'industria, quest'ultima è sostenuta da due figure principali: l'imprenditore, che investe i soldi nel progetto, e il tecnico (poi divenuto l'ingegnere moderno), che realizza il progetto nella sua parte pratica. Così lo scandire del tempo è variato radicalmente, se prima il contadino doveva aspettare l'alternanza delle stagioni per poter fare il suo raccolto ora con l'introduzione dell'orologio il tempo viene battuto dalle macchine, quindi si può letteralmente affermare "il tempo è denaro", poichè più si è veloci e precisi, più cresce la quantità e la qualità del prodotto realizzato, che quindi farà crescere gli incassi e di conseguenza il guadagno. Dunque e proprio durante la rivoluzione industriale che il movimento passa dall'essere completamente dell'uomo all'essere anche della macchina e l'uomo è al servizio di essa per svolgere solamente i lavori che la macchina ancora non riesce a svolgere automaticamente. La società moderna così come noi la conosciamo oggi: piena di movimento e frenesia è semplicemente la discendente della rivoluzione industriale, mentre con ciò che vi era prima ha poco a che fare, ciò dimostra come la rivoluzione industriale sia stato proprio una linea di divisione tra due ere che non si sarebbero più mescolate e che sono l'una l'opposto dell'altra per modi di vita, di produzione e di concezione del tempo.
 
Città industriale